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21.07
Cala il sipario sul Tour 2013 dominato da Froome

Chris Froome vince il Tour. Kittel re degli sprint, Quintana il miglior scalatore, Matteo Trentin riporta al successo l'Italia dopo tre anni. Ecco il riassunto del Tour de France 2013

Adieu Tour. Mancano poche ore ancora e calerà il sipario sul centesimo Tour della storia. Stasera calerà il sipario sul Tour di Christopher Froome, keniano di passaporto britannico cresciuto ciclisticamente tra Sud Africa e Italia. Ma tutto dopo una passerella notturna per le vie di Parigi, sugli Champs-Élysées, terra di conquista per gli sprinter rimasti in gara.

Ventitré giorni per le strade di Francia, ventun tappe per finire a sprintare sotto l’Arc de Triomphe nell’inedita cornice di una Parigi notturna. Un Tour che incoronerà re Froome, capace di dominare in lungo e in largo la corsa francese, capace di vincere tre tappe, di fare la differenza in salita, successi a Ax-3-Domaines e sul Mont Ventoux, e a cronometro, sua quella Chorges, e soprattutto di lasciare ad oltre cinque minuti gli altri due che saliranno sul podio, ovvero, nell’ordine, Quintana, secondo, maglia a pois e maglia bianca di miglior giovane, e Joaquin Rodriguez. Alberto Contador, il secondo grande favorito alla partenza, chiude quarto a oltre sette minuti, scendendo dal podio proprio sull’ultima salita di questo Tour. Ieri la capitolazione finale, sulle strade strette e irte di Semnoz. L’adieu temporaneo di un campione chiacchierato.

Christopher Froome riporta la bandiera britannica a sventolare sul gradino più alto del podio dopo la vittoria dello scorso anno del suo compagno di squadra e, a questo punto, ex capitano, Bradley Wiggins. Riporta la Sky al trionfo, corazzata griffata Union Jack, che realizza atleti superomistici grazie ad una preparazione minuziosa fatta di miglioramento della posizione in sella e di attenzione spasmodica per nutrizione e pedalate al minuto, frequenze cardiache e radioline sempre accese.

Froome ha stupito tutti, ha staccato tutti, ha demolito gli avversari con accelerazioni incredibili, quasi irreali, pedalando come mai nessuno prima aveva pedalato. Brutto, bruttissimo da vedere, spalle che si muovono in continuazione, testa bassa a controllare le pulsazioni nel ciclocomputer; efficacissimo però. La sua estrema agilità mette in ridicolo pure quella di Lance Armstrong che di questo modo anglosassone di correre ne aveva fatto il suo punto di forza.

Sarà lui il dominatore dei prossimi cinque Tour?

Difficile dirlo, perché due anni di fila da fare a tutta con i ritmi Sky è cosa ardua, perché Quintana è giovanissimo, vola in salita e si difende a cronometro, perché Nibali è maturo per mettere in difficoltà chiunque e in più una generazione di ragazzi interessanti si sta affacciando alle grandi corse a tappe. Quello che sicuramente è certo è che la centesima edizione del Tour è roba sua, come le quattordici maglie gialle e una sensazione di dominio continua e costante.

È stato però anche il Tour di Marcel Kittel, tre sprint vincenti e la corona di Cavendish messa in discussione; di Peter Sagan, che un successo lo ha portato a casa così come la maglia verde; di Quintana che in salita ha saputo fare la differenza, che ha entusiasmato con scatti da scalatore puro, che è stato capace di staccare e distaccare Froome; di Matteo Trentin che ha riportato l’Italia a vincere una tappa dopo tre anni; di Alberto Rui Costa, portoghese della Movistar, che ha centrato due successi dopo due fughe solitarie; di Christophe Riblon, unico francese a vincere in patria, ma sull’Alpe d’Huez, nel giorno della prima doppia ascesa all’Alpe d’Huez. Chapeau.

Sotto la luna parigina finisce il Tour e il ciclismo si prenderà una pausa, almeno per quanto riguarda i grandi appuntamenti. Il Tour saluta, un arrivederci che ci accompagnerà verso Vuelta e Mondiale, che sarà poi 2014, che sarà molto probabilmente sfida Froome-Nibali. Con la speranza che non vada a finire come questa edizione.

 

La classifica generale:

1. Chris Froome (GBR/SKY) 80h49:33.
2. Nairo Quintana (COL/MOV) à 5:03.
3. Joaquim Rodriguez (ESP/KAT) 5:47.
4. Alberto Contador (ESP/SAX) 7:10.
5. Roman Kreuziger (CZE/SAX) 8:10.
6. Bauke Mollema (NED/BKN) 12:25.
7. Jakob Fuglsang (DEN/AST) 13:00.
8. Alejandro Valverde (ESP/MOV) 16:09.
9. Daniel Navarro (ESP/COF) 16:35.
10. Andrew Talansky (USA/GRM) 18:22.





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