LG
MD
SM
XS
Esito ricerca con la parola chiave:
 
Sport&Outdoor
24.08
Ciclismo: al via la Vuelta e la caccia allo squalo Nibali

Parte da Vilanova de Arousa la 68a Vuelta. Tantissima salita, undici arrivi in quota con il siciliano favorito. Ma attenti agli spagnoli e ai colombiani.

Attenti allo squalo. Ecco l’allarme lanciato in Spagna, un allarme che scatterà domani e che si spera sia valido sino a domenica 15 settembre, quando la carovana della Vueltà giungerà a Madrid.

Vincenzo Nibali per la doppietta Giro-Vuelta, roba che non capita tutti gli anni, roba da Merckx, Battaglin e Contador, gli unici ad esserci riusciti sino ad ora. Joaquin Rodriguez per diventare finalmente uomo da grandi corse a tappe dopo il quasi Giro dell’anno scorso, il terzo posto all’ultimo Tour e i due conquistati in terra spagnola nel 2010 e nel 2012. Alejandro Valverde per la doppietta (vinse nel 2009) e per togliersi di dosso le delusioni di una stagione che per ora è stata magra di successi importanti. Infine Uran per essere il primo colombiano dopo Herrera (1987) a vincere una corsa a tappe di tre settimane. Ecco i quattro tenori che si scontreranno per la vittoria finale, per quella maglia rossa, o roja, che finalmente dovrebbe aver trovato la sua colorazione definitiva dopo cinquant’anni di mutamenti cromatici: dal bianco al porpora, dal giallo all’arancione, sino all’oro. Ora rosso, rosso passione.

Saranno le salite a decidere chi sarà il migliore, saranno le pendenze a scolpire la classifica, i ritardi a sancire vincitori e, soprattutto, sconfitti. Perché di ascese ce ne saranno tante, qualcuno dice troppe. In numeri 39,  tredici tappe col naso all’insù e undici arrivi in quota, praticamente più di un giorno su due a faticare seriamente. Ecco la Vuelta a Espana 2013. Dura, a volte verticale, l’arrivo sull’Angliru ne è prova, con quei suoi 12 chilometri al 10% e quei suoi 500 metri che si impennano al 23.6%. Cueña de les Cabres. E come potrebbe essere diversamente. Un uomo ci fatica, un ciclista sputa l’anima, solo le capre salgono tranquillamente.

Durante le 21 tappe e i 3381 chilometri poco sarà lo spazio per i velocisti. Sei occasioni per loro, ma potrebbero essere anche meno data l’assenza di quasi tutte le ruote veloci di primo piano.

La lotta per la maglia rossa sarà animata, probabilmente una gara a quattro, ma attenzione a non sottovalutare chi stella ancora non è. Dietro ai big, infatti, si nasconde una banda di possibili protagonisti. Due su tutti: Scarponi, che vuole cancellare due anni senza vittorie, e Kreuziger pronto a fare il salto di qualità, il passo verso la maturità ciclistica dopo un Tour positivo ma corso come spalla di Contador. Ora è venuto il suo momento, riuscirà a sfruttarlo?

Ma non c’è corsa senza sorprese. Betancour, scalatore di razza è pronto a fare il grande salto nell’Olimpo dei grimpeur grazie anche ai pochi chilometri a cronometro (38) di questa edizione, e Capecchi, alle prese con il solito problema del potrei ma non voglio o del vorrei ma non posso, sono i nomi più in voga.  Majka dopo un buon Giro e un gran Giro di Polonia proverà a essere ciò che per Contador è stato Kreuziger. Samuel Sanchez si dice pronto a diventare finalmente protagonista sulle tre settimane. E lo stesso discorso vale per l’olandese Mollema.

Per Ivan Basso il discorso è diverso: a trentasei anni il varesotto è chiamato all’ultima grande impresa. Potrebbe essere il colpo del campione, il segnale giusto per capire se è giusto continuare oppure è meglio lasciar perdere il mondo del pedale. Il due volte vincitore del Giro si dice fiducioso, pensa in grande, guarda in alto e soprattutto avanti. E la condizione sembra buona, o almeno così è parsa in Polonia e durante la Vuelta Burgos.

La strada per Madrid inizierà domani. Il primo scoglio sarà una cronosquadre di 27 chilometri veloci e tecnici. Poi sarà subito salita, niente di impossibile per carità, ma la strada inizierà a salire e qualcuno potrebbe già pagare dazio. Chi è in ritardo di condizione può pagare già un conto salato. Non c’è spazio per i ritardatari. La Vuelta non aspetta. Per il Mondiale invece c’è tempo. Ma questa è un’altra storia e se ne riparlerà ad ottobre. Intanto la caccia allo squalo è aperta e gli spagnoli c’hanno fame e sanno come cucinarlo.





Gallery
I più letti
Newsletter

Vuoi essere aggiornato su Yupper e ricevere ogni mese tutte le notizie su eventi?

La tua email: