La salita della Pompeiana, inserita tra Cipressa e Poggio, cambia il finale della Classicissima di Primavera. Nibali, Froome, Cancellara e Gilbert sorridono. Gli sprinter no.
La Milano – Sanremo cambia aspetto, si fa più dura, interessante, incerta. Volta pagina, si appresta forse a salutare le braccia alzate di velocisti e ad accogliere quelle dei grandi specialisti delle corse di un giorno. Il fascino rimarrà invariato, quello di sempre, il percorso pure, almeno per 273 chilometri. Giù dalla Cipressa però niente più Aurelia, si girerà a destra e si inizierà a salire. Ecco la Pompeiana, naso all’insù, poi picchiata verso il mare, lì dove si ritornerà al percorso di sempre, al Poggio, ai quei quattro chilometri che portano al Santuario di Nostra Signora della Guardia. Un'altra picchiata e sarà Lungomare Italo Calvino. Sarà arrivo.
La novità - Capo Mele, Capo Cerva, Capo Berta, Cipressa e Poggio. Questo è stato il ritornello per oltre trent’anni (per la precisione dal 1983) dei tanti amanti della Milano – Sanremo: le ultime cinque asperità sulle quali provare a fare selezione, gli ultimi cinque dentelli sui quali provare a far fuori i velocisti, principi quasi assoluti della Classicissima di primavera. Ora un nuovo nome da aggiungere, una nuova pagina da leggere, da porre tra Cipressa e Poggio. Una nota in più in uno spartito conosciuto a memoria. Una nota di cinque chilometri pedalabili, ma con un tratto di 500 metri ripido e insidioso. Cinque chilometri di sofferenza in più che dopo 270 chilometri potrebbero tagliare le gambe a molti, a tutti quelli che la salita mal la digeriscono. Velocisti in primis. E poi quel tratto di un chilometro e mezzo di falsopiano tra fine della salita e inizio della discesa che potrebbe far gola a qualche volpone delle due ruote e far cambiare tattiche e piani di corsa. Ecco la Pompeiana, la novità con la n maiuscola.
Nuovi amanti e vecchi amori – Zabel quattro volte. Freire due. Cipollini, Petacchi, Cavendish, Goss, Cioleck una. Sprinter da Riviera. Saranno loro probabilmente gli esclusi quest’anno, i delusi dalle modifiche di percorso. Dodici sprint di gruppo nelle ultime diciassette edizioni rendono bene l’idea di come fosse difficile per gli specialisti delle classiche vincere il Mondiale di Primavera. Ora sarà diverso. Le insidie aumentano, gli spazi e l’imprevedibilità pure. “Sono davvero felice che il finale sarà diverso. Lo sapete quanto ami la Sanremo, e già diverse volte mi sono giocato la vittoria. Nel 2014 le mie possibilità aumenteranno”. Philippe Gilbert già gongola. E con lui i vari Cancellara, Nibali e compagnia bella. Tra loro ci potrebbe essere anche Chris Froome. Il britannico strizza un occhio alla Classicissima. Potrebbe essere al via e questa volta non per fare la comparsa, ma per provare a lasciare il segno nell’albo d’oro.
Giovanni Battistuzzi