C'è un gruppo di cuochi che guarda con ottimismo al futuro, nonostante il difficile periodo che sta attraversando la ristorazione a causa del Covid19, e vede nella sostenibilità l'idea per ripartire.
I cuochi di Terra sono un'unione formata da professionisti nata per promuovere un esempio di ristorazione sostenibile, che abbia un riflesso positivo sull’ambiente e sulla società. Hanno deciso di rispettare i tempi della natura, scegliendo ingredienti di stagione e reperibili a “chilometro sostenibile”. Plasmano il loro modo di lavorare in base ai prodotti che hanno a disposizione, non viceversa, realizzando piatti buoni e sani.
Il gruppo è formato da sette professionisti che non solo gestiscono o fanno parte di realtà differenti, ma che rappresentano anche altrettante personali interpretazioni di cucina, spaziando dalla ristorazione, con le diverse cifre stilistiche di Marco Bortolini di Gigetto, Marco Boscarato di Casa la Buona Stella, Alberto Toe’ di Le Clementine, Ermanno Zago delle Querce e Pierchristian Zanotto di Parco Gambrinus, al mondo della pizza e dei lievitati di Gennaro Alfieri della pizzeria all'Incrocio fino ai corsi di formazione gestiti dall’Associazione Terra Madre di Silvia Cappellazzo.
Una mano aperta è il logo di Cuochi di Terra: simbolo di apertura, di ricezione, ma anche della manualità che contraddistingue l’artigiano. Una mano con cui si può lasciare un’impronta positiva del proprio passaggio sulla terra attraverso la cucina, la condivisione del sapere e un ritorno alla sostenibilità.
Non appena possibile Cuochi di Terra organizzerà incontri e parteciperà ad iniziative presso istituti scolastici, poli museali, enti pubblici per presentare esempi di ristorazione sostenibile e dimostrare come sia possibile tradurre un pensiero in un’azione concreta.
Non vediamo l'ora di poter assaggiare la loro cucina