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15.07
Froome si prende il Ventoux e ipoteca il Tour del Centenario

Impresa di Froome al Tour. Sul Mont Ventoux il keniano bianco stacca tutti con una accelerazione pazzesca e rafforza il primato in classifica. Il Tour sembra sempre più suo. 

Ecco a voi il Gigante della Provenza, il Monte Calvo. Ecco a voi la fatica, la strada che si impenna, quasi senza curve, con la torre dell’osservatorio come punto di riferimento lontano e quasi inarrivabile. Ecco a voi il paesaggio lunare della cima, le pietre spazzate dal vento, forte, intenso, tremendo. Ecco a voi le Mont Ventoux. Ed ecco a voi chi lo ha domato: Chris Froome. 

Il keniano britannico della Sky mette forse la parola fine alle velleità di vittoria dei suoi avversari. Piegati uno a uno, lasciati sui pedali, sconfitti. Froome mette la squadra davanti, mantiene la corsa compatta, non permette alla fuga di prendere troppo margine. Ed ecco il Ventoux. Prima David Lopez Garcia, poi Kennaugh, infine Porte che impone un ritmo alto che sgretola il gruppo buono, quello degli uomini di classifica. Poi è un assolo o quasi. Ai meno sette Porte si scansa, Froome accelera, Contador prova a resistere, stringe i denti poi getta la spugna. Un fuori giri che pagherà negli ultimi chilometri. Il keniano mette la quinta, raggiunge facilmente il colombiano Quintana che aveva tentato di anticipare tutti con uno scatto ai meno dodici, poi poco prima della Fiamma Rossa che contraddistingue  l’ultimo chilometro della tappa lo saluta e si invola. Vince. Stravince. Mette quasi definitivamente le mani sulla maglia gialla che già indossa dai Pirenei.

Givors – Le Mont Ventoux. Tappa lunga, 242 chilometri, la più lunga del Tour de France, un saliscendi continuo di 221 chilometri, poi la lunga ascesa verso l’inferno di sassi. La strada che sale prima tra conifere, pini d’Aleppo, lecci e querce, poi gli alberi si diradano per lasciare spazio alle pietre, al suono del vento e agli incitamenti dei tifosi, appostati come Apache sulla strada che porta alla cima lunare del Ventoux. Il monte di Petrarca, spintosi sino alla cima nel 1336, dello svizzero Ferdi Kübler, vincitore del Tour 1950, che si ritirò dal ciclismo il giorno dopo della tappa del Ventoux che lo vide incappare in una crisi abissale, di Pantani che batté Lance Armstrong nel 2000, di Simpson, Tommy, che a due chilometri dalla vetta si stese sull’asfalto e morì nel 1967.

La frazione odierna viene movimentata da una fuga di dieci uomini partita nei primi chilometri. Tra loro la maglia verde Peter Sagan, l’olandese Poels e i francesi Fedrigo e Chavanel che cercano gloria nel giorno della loro festa nazionale. Duecento chilometri  in avanscoperta, poi il ricongiungimento sulle prime rampe dell’ascesa finale. Ed ecco gli uomini di classifica a creare spettacolo. Il basco Nieve il primo a partire, il lussemburghese Andy Schleck il primo a staccarsi. Quintana il più convinto nel provare andare a prendersi la tappa e la maglia bianca riservata al miglior giovane. La Sky a controllare il gruppo, Porte a dare l’accelerata ammazza gambe, Froome a dare quella ammazza Tour. Gli avversari tutti in fila dietro alle sue spalle gialle come la maglia che porta addosso, maglia che sembra quasi impossibile sfilargli di dosso. Vince il keniano bianco, stravince con un’agilità sorprendente, con una frequenza di pedalate da marziano. Secondo è Quintana a 29”, terzo Nieve, che precede Joaquin Rodriguez, fuggito dal gruppo degli altri uomini di classifica all’ultimo chilometro, a quasi un minuto e mezzo. Mollema difende con i denti il secondo posto in generale concedendo solamente sei secondi a Contador, che sembrava essersi ripreso dalla cotta di Ax-3-Domaines, prima del fuori giri subito cercando di seguire il marziano della Sky.

Il Tour domani si prenderà il secondo giorno di riposo. Martedì tappa a Gap, poi saranno Alpi. Battere Froome sembra impossibile, ma il ciclismo è sport imprevedibile e qualcosa può sempre succedere. Forse.

Così all’arrivo
1 - Chris Froome (GBR-Sky)
2 - Nairo Quintana (COL-Movistar) a 29''
3 - Mikel Nieve (ESP-Euskaltel) a 1'23''
4 - Joaquin Rodriguez (ESP-Katusha) a 1'23''
5 - Roman Kreuziger (CZE-Saxo) a 1'40''
6 - Alberto Contador (ESP-Saxo) a 1'40''
7 - Jakob Fugslang (DEN-Astana) a 1'43''
8 - Bauke Mollema (NED-Belkin) a 1'46''
9 - Laurens Ten Dam (NED-Belkin) a 1'53''
10 - Jean Christophe Peraud (FRA-Ag24) a 2'08''

Così in classifica generale
1 - Chris Froome (GBR-Sky)
2 - Bauke Mollema (NED-Belkin) a 4'14''
3 - Alberto Contador (ESP-Saxo) a 4'25''
4 - Roman Kreuziger (CZE-Saxo) a 4'28''
5 - Laurens Ten Dam (NED-Belkin) a 4'54''
6 - Nairo Quintana (COL-Movistar) a 5'47''
7 - Jakob Fugslang (DEN-Astana) a 6'22''
8 - Joaquin Rodriguez (ESP-Katusha) a 7'11''
9 - Jean Christophe Peraud (FRA-Ag2r) a 7'47''
10 - Daniel Martin (IRL-Garmin) a 8'28''



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