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15.07
Chi sono le promosse e le bocciate del Mondiale in Brasile?

I tedeschi vincono la loro quarta Coppa del Mondo. Lo hanno meritato per qualità del gioco e forza di squadra. Sorprende la Costa Rica, malissimo Italia, Spagna e Inghilterra

Il trionfo dei tedeschi, la delusione degli argentini, il tonfo verdeoro, le figuracce di Spagna e Italia, la sorpresa costaricana. Questo in breve la Coppa del Mondo in Brasile. Dopo la finalissima che ha fatto salire  nell’Olimpo del calcio Götze e compagni e infranti i sogni di Messi e compagnia bella, è tempo di giudizi, di promozioni e bocciature, perché i Mondiali sono questi, una lunga interrogazione di un mese, alla fine della quale esce sì un solo vincitore, ma si tracciano nei campi da gioco anche altre storie. Eccole.

 

Le promosse:

Germania: voto 10. Ha vinto, è evidente, ma l’ha fatto soprattutto convincendo, dimostrando a tratti una superiorità imbarazzante, si veda la semifinale, la partita con il Portogallo e quella con la Francia, e negli altri casi forza d’animo e voglia di non arrendersi. Sono i campioni, se lo sono meritato senza remore e obiezioni. Germania über alles.

Olanda: voto 8. Terza, ma per lunghi tratti una delle più belle squadre di questa Coppa del Mondo. È calata alla distanza, lì dove serviva di più, si è ritrovata nella finalina, ma davanti aveva una nave alla deriva, svuotata e senza più forze. Bravo Van Gaal a tirare fuori tutto dai suoi, a scardinare tradizioni e dogmi (il 4-3-3).

Costa Rica: voto 7.5. Non ha strabiliato per bellezza di gioco, né per i singoli, ma ha fatto un Mondiale splendido, chiuso agli ottavi dopo aver fatto sudare l’Olanda, uscendo ai rigori più per inesperienza che per la trovata di Van Gaal. Ha giocato sempre, a suo modo, impeccabile per volontà e tenuta tattica. Una mezza dozzina di giocatori buoni per l’Europa ce li ha, il resto ci mette la grinta, cosa non da poco.

Colombia: voto 7. Bella, non sempre attenta, ma abbastanza spettacolare per piacere a molti. Ha gente tosta, un campioncino che può diventar campione e un carattere solido e guerrigliero. In più è giovane e ha tempo di maturare e ripresentarsi in Russia con l’ambizione di un posto sul podio.

Francia: voto 6.5. Se l’è giocata, poi è arrivata la Germania ed è stata ridimensionata. Ma è squadra giovanissima, con molta classe e qualche peccato di gioventù.

Argentina: voto 6.5. E’ arrivata in finale, d’accordo, meriterebbe di più, senz’altro, ma una squadra con quell’attacco non può far addormentare chi la guarda. E’ voto partigiano, di chi fatica ad accettare gli sprechi.

Algeria, Belgio e Cile: voto 6. Tantissime cose buone, ma molte da rivedere. Hanno giocato un buon calcio, chi per intensità (Algeria), chi per maestria nel toccare il pallone (Belgio), chi per dinamismo (Cile). L’Algeria ha fatto penare come nessun altro la Germania, le altre sono uscite per presunzione.

 

Le bocciate:

Costa d’Avorio: voto 5.5. Era l’ultima occasione per una generazione di talenti che probabilmente non si vedrà più. Hanno fallito d’accordo, ma con l’onore delle armi.

Brasile: voto 5. Erano i padroni di casa, hanno giocato male, ma sono riusciti ad andare avanti lo stesso grazie alle illuminazioni dei singoli. Felipao c’ha provato a fare l’europeo. Ma gli è andata male, malissimo. Sono arrivati quarti che non è risultato disprezzabile, ma i piani erano altri. E poi quel 7-1…

Russia: voto 5. Tutti chiedevano a Capello di fare il miracolo, ovvero portare una banda di ragazzi mediocri agli ottavi. Lui ha portato a casa due pareggi, poco meno del massimo che poteva fare.

Portogallo: voto 4. Due partite buttate, una squadra senza anima, poi un moto d’orgoglio. È già qualcosa.

Italia: voto 3. Una vittoria e due sconfitte; 2 gol fatti e 3 subiti. Fuori al primo turno giocando bene la partita di debutto, non giocando le altre. Un fallimento inferiore solo a quello del Sud Africa. Ma c’è poco da stare allegri.

Spagna: voto 2.5. I campioni in carica? Fuori al primo turno dopo essere stati presi a pallonate da Olanda e Cile. Inguardabili.

Inghilterra: voto 2. Avevano sogni di semifinali. Avevano un mix di giovani dal grande futuro e gente esperta dal grande passato. Ma hanno fatto una figura barbina. Un Brasile da dimenticare. In fretta.





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