Venerdì 7 si rinnova il patto d’amicizia con Musile di Piave con la rievocazione storica in costume.
Nel medioevo San Donà e Musile di Piave erano due piccoli villaggi in mezzo ad una zona paludosa, molto legati alle loro chiese e ai loro santi patroni. Ci fu però una alluvione così disastrosa da deviare il corso del Piave e da costringere a ridefinire i confini tra il patriarcato di Aquileia e la diocesi di Torcello. La chiesa di San Donato, santo patrono di San Donà, si ritrovò sull’altro lato del fiume, nel territorio di Musile. Per risolvere la questione venne sancito un patto: lasciare il nome di San Donato all’attuale centro urbano di San Donà e festeggiare il santo patrono a Musile. In cambio San Donà si impegnava a offrire agli abitanti di Musile tutti gli anni il 7 agosto due capponi (gallos eviratos duos) vivi, pingui e ottimi.
Venerdì 7 per l’appunto ci sarà la rievocazione di questa leggenda. Dalle 18 in Piazza Indipendenza e nelle vie principali del centro ci sarà la sfilata con sbandieratori e musici. Dalle 20 il corteo storico si muoverà verso Musile con dame, nobili, armigeri, i popolani delle varie frazioni e i due capponi, scortati e custoditi dalle guardie. Al centro del ponte sul Piave i capponi verranno consegnati al sindaco di Musile. Prima o dopo la manifestazione storica ci si può trovare da Venetino (vai alla pagina Facebook) per un aperitivo con i vini di qualità, come prosecco e i rossi veronesi e le spumeggianti birre artigianali.