Vincono tutte le big ad eccezione di un Milan sconfitto a Verona da una doppietta dell'ex centravanti azzurro. Tevez debutta con gol. De Rossi torna al gol.
Se il buongiorno si vede dal mattino questa Serie A annata 2013-2014 sarà una bella storia, una battaglia lunga nove mesi lungo i quali le pretendenti al titolo se le daranno di santa ragione. O almeno così sembrano poter andare le cose dopo la prima giornata di campionato.
Partenza in quarta per tutte le squadre che hanno ambizioni di podio. La Juventus supera la Samp a Marassi, il Napoli passeggia contro Bologna, la Fiorentina liquida il Catania, l’Inter soffre ma prende i tre punti contro il Genoa, la Lazio domina per tre quarti di gara l’Udinese prima di rischiare il patatrac per annebbiamento di idee, la Roma si sciroppa il Livorno con una facilità imbarazzante. All’appello manca il Milan battuto al Bentegodi da un Verona quadrato e spietato che dimostra di essere attrezzato per la salvezza. Per i rossoneri l’alibi dell’impegno europeo di domani. Ma con un difesa così si fa poca strada.
Cagliari – Atalanta 2-1 A Trieste (il Sant’Elia sarà pronto solamente per il 22 settembre) va in scena una possibile sfida salvezza. Ma chi si aspetta brutto calcio e catenaccio rimane stupito e contento. Bella sfida quella del Nereo Rocco, giocata a viso aperto, all’arma bianca per gran parte del tempo. Alla fine vince il Cagliari in rimonta. Stendardo insacca di zuccata. La risposta sarda non si fa attendere. Ekdal crea, Sau sapientemente fa sponda di piatto, Naingollan ‘rasoia’ in porta. Poi è Sau show. Il gol della vittoria però lo regala il piattone da centro area di Cabrera imbeccato da Murru con un bel cross basso dal bordocampo mancino.
Fiorentina – Catania 2-1 Ritorno in campo e gol. Bentornato Pepito. È il 14’ quando Giuseppe Rossi riceve a centro area un cross dalla destra di Cuadrado, controlla e batte Andujar. È la liberazione per un ragazzo che da due anni era costretto a vedere il campo dalla televisione per una doppia operazione al ginocchio. E Firenze sogna. Primi tre punti, prestazione convincente, nonostante un Gomez ancora a secco di gol e dall’errore facile. Ma la squadra di Montella gira e gira a mille. Anche quando le cose sembrano buttare al peggio. Al 22’ subito il pareggio di Barrientos su dormita difensiva. Sei minuti appena e il 2-1 di Pizarro, sontuoso, una botta imprendibile sotto il sette alla sinistra di Andujar. Il resto è un buon palleggio viola, qualche colpo buono e tanto calcio tra due squadre belle e decise.
Inter – Genoa 2-0 Mazzari spazza già via l’incubo Stramaccioni. Nagatomo e Palacio nell’ultimo quarto d’ora regalano i tre punti al sciur Walter che però sta ancora cercando di dare un’identità alla propria nuova creatura. Per ora ha recuperato Jonathan, per due anni oggetto misterioso e Ricky Alvarez, che magari fenomeno non è, ma che può dire la sua nello schieramento del tecnico livornese. Buon Genoa comunque, bravo ad ingabbiare i neroazzurri per oltre un’ora e a creare azioni pericolose.
Lazio – Udinese 2-1 Hernanes prima. Candreva poi, su rigore. Nel mezzo un dominio biancoazzurro senza né se né ma. La squadra di Petkovic, crea, gioca, domina, si specchia e si piace. Il Profeta segna un gran gol, un bolide da posizione fortemente decentrata, quasi sulla linea del fondo alla destra di Kevala (che ha pure le sue colpe), che poi per non essere da meno atterra pure Klose e regala il calcio dagli undici metri agli avversari. Sembra fatta. Poi il calo. L’Udinese che prende coraggio, che segna con Muriel, che si mangia il pareggio con Zielinski. Poteva essere 2-2, ma è giusto così.
Livorno – Roma 0-2 De Rossi prima. Florenzi poi. Due cuori di Roma a dare lustro al debutto in panchina di Rudi Garcia. Giallorossi oltremodo convincenti con un Florenzi scatenato, un Totti eccellente nonostante acciacchi ed età e un impianto di gioco che sembra già funzionare. Certo che il Livorno è quello che è, ovvero poco, ovvero lavori in corso.
Napoli – Bologna 3-0 Bum, bum, bum. Benitez esulta. Hamsik giganteggia. Lui, il Tenore, l’unico rimasto, forse quello insostituibile. Gran bel Napoli quello alla spagnola. Movimenti, inserimenti, un po’ di champagne. Avversari ubriachi e a terra, insomma, a casa. Lo slovacco segna una doppietta, ma ad aprire le danze è Callejon che insacca da due passi il pallone respinto da Curci proprio su bolide del 17 azzurro. Al 47’ il primo gol, serpentina in area, Curci uccellato, palla in gol. Al 18’ del secondo tempo, la botta da fuori area su suggerimento di Pandev. Ed ecco il 3-0. Anche perché il Bologna è poca cosa: qualche tiro di Bianchi, qualche invenzione di Diamanti. Nulla più.
Parma – Chievo 0-0 Reti bianche, portieri però a lungo impegnati. Partita bella e scoppiettante, Chievo che gioca meglio per gran parte della partita, poi Cassano sale in cattedra e il Parma si sveglia. Ma se Mirante spegne le velleità clivensi, Puggioni fa lo stesso con quelle ducali. Alla fine è 0-0 e va bene così a tutti.
Sampdoria – Juventus 0-1 È la prima di Tevez. Nel senso di partita. Nel senso di marcatura. Bella Juve, non bellissima, ma è agosto e il 4-0 contro la Lazio non è che si possa ripetere tutte le domeniche soprattutto su di un campo difficile come quello genovese, soprattutto con una squadra quadrata come quella di Delio Rossi. Per ora va bene così. Lo spettacolo arriverà.
Torino – Sassuolo 2-0 Prima è tempo di equilibrio. Poi sul finire del primo tempo la zampata di Brighi cambia le cose. Quindi è tanto Toro e poco Sassuolo sebbene qualcosa di buono si intraveda comunque in Emilia. Infine è Cerci che fa 2-0 con un bolide mancino sul quale Rosati nulla può se non applaudire.
Verona – Milan 1-2 Poli. Ma troppo presto. La luce del Milan si spegne al ventesimo. Poi è tanta confusione, un Balotelli contro tutti con i tutti che battono sonoramente il solo Mario, tra le altre cose non nella sua giornata migliore e un obbrobrio dietro l’altro davanti ad Abbiati. Obbrobrio rossonero si intende. E un Verona che fa la partita, che gioca, che si fa apprezzare per la grazia degli esterni, Martinho e Jankovic e per la fame proverbiale di Luca Toni che infila due ‘pepperoni’ nella rete rossonera. Verona è ancora fatale.